Polacchi da Varsavia, il doom con delle tinte grunge, e poi ancora la forte oscura matrice psichedelia.
Il cocktail di generi musicali che la band riesce far confluire in questo album, uscito a marzo 2018, è davvero mirabile, tenendo anche presente che i Sunnata sono una formazione musicalmente piuttosto giovane; nati solo quattro anni fa i ragazzi di Varsavia hanno dato il vita ad una serie di momenti musicali davvero interessanti, “Climbing The Colossus” è invero un disco adolescenziale ma dal profilo aggressivo e spontaneo, scritto di getto e sparato come una doppietta a palle incatenate.
Outlands è invece un lavoro molto più maturo e carico di tensione, dove vivono le diverse anime musicali in perfetta simbiosi; nel disco traspare la voglia di uscire dai cliché stereotipati del semplice doom esasperato.
Il mondo che si respira in questo nuovo disco è filtrato da riflessioni importanti dove emergono spunti che ricordano addirittura i Red Temple Spirits ad esempio, ma basta ascoltare il disco per capire che le fonti che li hanno ispirati vanno ben oltre le semplici citazioni didascaliche.
Formidabili i 12 minuti finali di Hollow Kingdom dove appare esplicito il tentativo di scrollarsi quel fardello di “genere” che spesso banalizza la musica, e per migrare verso sponde più vaste ed intriganti.
Il disco è uscito in tutti i formati, vinile incluso.
Prince Faster
Contents
Line Up:
Michał Dobrzański – bass
Szymon Ewertowski – guitar, vocal
Adrian Gadomski – guitar, vocal
Robert Ruszczyk – drums, percussion
Discografia:
Climbing the Colossus – 2014
Zorya – 2016
Outlands – 2018