Ovviamente ce ne sono migliaia di dischi che non conosciamo, però questi 5 dischi non dovrebbero mancare nella tua lista; dischi completamente diversi uno dall’altro, storie musicali che si avvicinano ma non si incontrano mai.
5 album che dovresti ascoltare, visto che la buona musica non dovrebbe mai mancare nella vita.
E allora eccoci pronti per questo viaggio in giro per il pianeta a caccia di prelibatezze che forse non avevi assaggiato.
Costa Rica, India, Austria, sono solo alcuni dei paesi che attraverseremo alla ricerca di musica di qualità.
Contents
I 5 dischi incredibili.
Caldera – Sky Islands (1977).
Sono stati in attività dal 1976 al 1979 producendo quattro album.
La band era una sorta di babilonia artistica, i musicisti provenivano da Cuba, Argentina, Stati Uniti, Costa Rica, Brasile; musicalmente la band era virati su sonorità latin jazz funk.
Sky Islands è forse il miglior disco della band.
Line up:
Eduardo del Barrio – tastiere, Jorge Strunz – chitarre,(Strunz & Farah), Greg Lee basso, Steve Tavaglione – Sax, Carlos Vega batteria, Mike “Baiano” Azevedo, percussioni.
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Circulasione Totale Orchestra – Bandwidth (2019).
E’ il sassofonista Frode Gjerstad, la vera mente che anima questa formazione di free jazz norvegese.
Questo triplo album è una vera scatola cinese, dove all’interno si scoprono parti schizofreniche, momenti sperimentali, ed è davvero un rompicapo musicale.
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Kitsugaki – Pinturas del Mundo Flotante (2021).
Uscito lo scorso anno, questo album rappresenta il punto di arrivo di questa importantissima formazione colombiana.
Il quartetto di Medellin mostra tutta la concretezza acquisita nel corso della carriera, sono ardite la partiture che spaziano dal Math Rock “vetero” sperimentale, al post rock.
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Bloodywood – Rakshak (2022).
Sono una band nu metal indiana formatasi nel 2019, hanno pubblicato due album.
Il mondo in cui gira il sound dei Bloodywood è prevalentemente metal/nu metal, con interessanti innesti folk tradizionali dell’India.
Disco dal carattere forte e deciso.
Line up:
Karan Katiyar – guitars, flute, production, composition
Jayant Bhadula – vocals, growls
Raoul Kerr – rap vocals
Sarthak Pahwa – dhol
Roshan Roy – bass
Vishesh Singh – drums
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Hans Koller / Wolfgang Dauner – Kunstkopfindianer (1974)
Un disco imperdibile questo del sassofonista Hans Koller, un vero e proprio capolavoro dimenticato che spazia dalla fusion, al progressive rock, al free jazz.
Hans Koller (12 febbraio 1921 – 21 dicembre 2003) è stato uno straordinario sassofonista austriaco, nel corso della sua carriera ha pubblicato circa 15 album tra collaborazioni e dischi a suo nome; ha suonato con artisti del calibro di Dizzy Gillespie, Lee Konitz, Kenny Clarke, Wes Montgomery, Stan Kenton, Benny Goodman e molti altri.
Questo album che vi propongo è, a mio avviso, uno dei dischi più importanti, e purtroppo sottovalutati dell’epoca.
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