Merci Miles!” è un doppio cd dal vivo di Miles Davis che raccoglie una delle ultime registrazioni live del trombettista. Si tratta della formazione jazz-funk con Foley alla chitarra e Kenny Garrett al sassofono che ha caratterizzato il dopo “Amandla”.

Registrato al “Jazz à Vienne Festival” in Francia il 1° luglio del 1991 contiene alcuni brani tipici della scaletta live del periodo: i due standard “pop” amati da Miles, ovvero “Time After Time” di Cindy Lauper e “Human Nature” di Steve Porcaro (resa famosa da Michael Jackson) e degli estratti dagli album più felici del periodo come “Hannibal (da “Tutu”) e Amandla.

Inoltre sono presenti alcuni inediti mai registrati in studio come “Wrinkle”, “Jail Bait” e “Penetration” (gli ultimi due sono di Prince).
Il disco è dedicato alla memoria dello scomparso Ricky Wellman che qui compare alla batteria.

La qualità di ripresa di Merci Miles! di Miles Davis è eccellente, a parte qualche dislivello fra i suoni delle tastiere in alcuni momenti e coglie magnificamente il sound davisiano del periodo.

Miles Davis nelle sue interpretazioni aveva l’abitudine di stravolgere totalmente strutture e durate dei brani che divengono tavolozze di partenza per lunghissime improvvisazioni che prendono direzioni diverse a seconda del line-up e del mood della serata.

Le capacità dei membri del gruppo di intraprendere lunghi soli e l’interplay fra i suoi membri determina la varietà dei momenti proposti durante il concerto.
Il disco non è recensibile come una serie di tracce ognuna dei quali espressione a sè stante ma è un unicuum senza soluzione di continuità e solo facendo una critica al suono davisiano funk di quella fase si può descrivere il disco.

Miles Davis, Merci Miles!

Il suono di Davis per tutti gli anni ’80 rincorre le sonorità del nuovo funk e della black music mainstream che trovavano in Prince e Michael Jackson i maggiori esponenti.
Il trombettista raccoglie da questo contenitore alcuni elementi lessicali, il basso slap, portante nella scansione ritmica e molto avanti nel mix, ovviamente il groove ritmico funk, i suoni delle tastiere digitali dell’epoca e inserisce il tutto dentro a degli sviluppi modali di improvvisazione collettiva che predominano su qualsiasi formalismo delle strutture, come avveniva in modo ancora più radicale nei dischi degli anni ‘70.

I limiti del sound di questa fase sono forse proprio nella sua vicinanza ad alcuni stilemi estetici di una black music che oggi suona in alcune soluzioni “datata” ma il punto di forza che traina ancora oggi questi lavori è l’estrema duttilità dell’approccio improvvisativo, la band demolisce sistematicamente il contenitore formale di base.

La versione di “Human Nature” dura 18 minuti e del brano originario ci sono soltanto una manciata di minuti, lo sviluppo è incentrato sui soli, sulle dinamiche e sulle interazioni fra solista e band.

“Wrinkle è un brano rintracciabile in altre registrazioni live del periodo, “Jailbait” è un blues dall’andamento medio lento e “Penetration” è una song funk inedita di Prince.

Mercy Miles!” resta quindi un disco potente che si fa ascoltare piacevolmente per la solidità con la quale il gruppo di Davis manipola e reinventa i generi a cui fa riferimento esplorandone tutte le possibili direzioni, una testimonianza interessante del periodo finale di uno dei geni della musica afroamericana del ‘900.

Alex “Amptek” Marenga.

Merci Miles – Tracklist

1. Hannibal.
2. Human Nature.
3. Time after Time.
4. Penetration.
5. Wrinkle.
6. Amandla.
7. Jaiilbait.
8. Untitled finale – Miles’s band only

Miles Davis Line Up:

Miles Davis – trumpet
Kenny Garrett – sax
Deron Johnson – keyboard
Foley – lead bass
Richard Patterson – bass
Ricky Wellman – drums