Con il suo secondo album “Tell Dem It’s Sunny“, pubblicato nel 2025, la talentuosa cantante londinese di origini afro arabe Greentea Peng consolida la sua posizione come una delle voci più originali e affascinanti della scena musicale contemporanea. L’album fonde con maestria neo-soul, reggae, dub e influenze psichedeliche, creando un’esperienza d’ascolto spirituale e profondamente radicata in un messaggio di positività.
Greentea Peng Tell Dem It’S Sunny
“Tell Dem It’s Sunny” è l’evoluzione naturale del sound distintivo di Greentea Peng, già apprezzato nel suo acclamato debutto “Greenzone 108” (2022). Qui, l’artista approfondisce la sua esplorazione di ritmi dubby e atmosfere fumose, arricchendo il tutto con una maggiore dose di soul caldo e una consapevolezza spirituale ancora più marcata. Il genere predominante rimane il neo-soul, ma filtrato attraverso una lente unica che incorpora elementi del reggae e del dub britannico, creando una sonorità che potremmo definire psychedelic soul-reggae.
Le influenze di artiste pioniere del neo-soul come Erykah Badu e Lauryn Hill sono ancora percepibili nella sua vocalità morbida e nel suo approccio lirico quasi minimalista, ma Greentea Peng si spinge oltre, abbracciando le vibrazioni e i ritmi in levare del reggae alla maniera di Bob Marley e Burning Spear, le manipolazioni sonore e le profonde linee di basso tipiche del dub alla Mad Professor o Lee “Scratch” Perry.
Inoltre, l’album non disdegna incursioni in territori più psichedelici, con l’uso di effetti sonori, riverberi profondi e arrangiamenti che a volte sfumano in paesaggi sonori onirici. Questo elemento richiama alla mente artisti contemporanei come i Khruangbin per la loro capacità di creare atmosfere esotiche, pur mantenendo una forte radice ritmica.
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Altri riferimenti stilistici potrebbero includere la scena trip-hop degli anni ’90 (pensiamo a Massive Attack o Portishead) con un tocco di R&B contemporaneo più alternativo, come quello di artiste come Jazmine Sullivan per la profondità emotiva della sua voce, sebbene Greentea Peng mantenga un’identità sonora decisamente più radicata nel reggae e nel dub.
I testi di “Tell Dem It’s Sunny” sono profondamente personali e spesso ricchi di spiritualità e consapevolezza sociale. Greentea Peng affronta temi come la spiritualità, la ricerca della pace, la connessione con la natura con una voce autentica e poetica. Questo approccio lirico ricorda artisti come India.Arie per la sua positività e il suo messaggio di elevazione spirituale, ma con una prospettiva più urbana e radicata nella cultura britannica contemporanea.
La produzione dell’album è molto ben curata e l’album è ottimamente mixato, con un sapiente uso di strumenti acustici ed elettronici. Le linee di basso sono efficacissime, la batteria è spesso in levare con accenti sul terzo battito tipici del reggae, e le tastiere creano spazi sonori talvolta dissonanti. La voce di Greentea Peng si muove con agilità tra sussurri sensuali e un canto più potente e sicuro di sé, sempre al servizio del messaggio e dell’atmosfera del brano.
Tra le tracce più rappresentative dell’album spiccano sicuramente quelle che meglio incarnano questa fusione di generi. Brani come “Stone Throw” con il suo ritmo incalzante e le sue influenze dub, “Bali Skit 1 e 2” con la sua atmosfera soul e le sue riflessioni spirituali, e la bellissima “Green” con il suo groove rilassato e le sue sonorità “Fugees”, mostrano la versatilità e la gran classe del progetto.
In conclusione, “Tell Dem It’s Sunny” di Greentea Peng è un album maturo e affascinante che conferma il suo talento unico nel fondere generi diversi con una visione artistica coerente e profonda. È un disco che invita all’ascolto attento, che avvolge l’anima con le sue vibrazioni positive e i suoi ritmi rilassanti, e che consolida Greentea Peng come una delle voci più importanti e innovative della scena musicale contemporanea, capace di illuminare il panorama sonoro con il suo personale raggio di sole. Per chi ama le sonorità che spaziano dal neo-soul al reggae con un tocco di psichedelia spirituale, questo album è un vero e proprio tesoro da scoprire.
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