Frank Zappa senza di lui da venti anni

8
7.032 views
Frank Zappa senza di lui da venti anni
Frank Zappa senza di lui da venti anni

Cosa scrivere su Frank Zappa che non sia stato già scritto? Le sue stravaganze? oppure le sue fughe d’amore? O meglio ancora la sua grande perizia nell’uso della chitarra? O come compositore, o come istrionico giocoliere della parola? impossibile non scrivere cose già scritte, però in tutto questo impossibile, qualcosa si può scrivere, chiunque può scrivere qualcosa su Zappa che non sia stato scritto: LE SENSAZIONI CHE SI PROVANO ASCOLTANDO LA SUA MUSICA.

E allora scrivo di quando per la prima volta nella mia vita lo incontrai (su un palco) ad un suo concerto, il suo primo concerto a Roma e io ero un pischelletto che mangiava pane e musica, ma ancora oggi ho sempre la stessa fame.

Frank Zappa live, 9 Luglio 1982, Roma, testaccio, mattatoio, un luogo che all’epoca nessuno sapeva bene cosa fosse, arrivammo li davanti il primo pomeriggio, faceva caldo e la zona era piena di gente, fila pazzesca per entrare, non ricordo se il biglietto lo comprai li davanti ma credo di si, ci piazzammo ad una cinquantina di metri dal palco, la “platea” era una gigantesca distesa di terra erbacce e polvere, qualunque cosa facevi alzavi polvere, era tutta una polvere, terra e sporcizia, ma chissene frega.

Verso le 17.00 credo (se qualcuno ricorda e corregge mi fa un favore) la band salì sul palco e io restai di sasso pensando che quello sarebbe stato il concerto! alle cinque del pomeriggio!? il concerto!? assurdo pazzesco, e invece no , erano le prove del concerto che poi si tenne la sera, in pratica ci vedemmo due concerti.

Le prove andarono avanti per un ora, forse meno. Intanto quella distesa di terra si andava pian piano animando di gente e di esseri di varia umanità, gente che andava e gente che tornava, il tutto in mezzo ad una gigantesca nuvola di polvere, sembravamo delle mucche pronte al macello, anche perché ci trovavamo nel posto giusto.

Avevo con me il registratore con il quale registrai parte delle prove e tutto il concerto che ancora conservo gelosamente, finalmente dopo aver mangiato tutta quella terra entra la band ed il concerto inizia.

Non ricordo assolutamente la scaletta, impossibile, ero talmente emozionato che non avevo occhi, orecchi e testa che per la musica che arrivava forte e potente, ogni tanto qualcuno si alzava in piedi e tutti si alzavano a catena in piedi, poi tra urla e bestemmie tutti si rimettevano a sedere in quel porcile, ma Zappa era li davanti a me, bello e sorridente come il sole, giganteggiava il maestro, sornione, lento come chi non ha bisogno di muoversi velocemente, ed era quello che mi piaceva di lui, quel pacifico senso di ingenua onnipotenza quando toccava la chitarra, o quando si girava verso Steve Vai e rideva, o quando mentre stava dirigendo come un maestro l’orchestra, ferma tutto perchè alla destra del palco un sacco di gente sui tetti del mattatoio urlava perchè voleva scendere. Fermò tutto Frank Zappa con un sol gesto, e iniziò a parlare con quella gente dicendo tra le altre cose…realx..relax…parola che mi è rimasta impressa come un tatuaggio.

Dopo un po riprese esattamente da dove aveva lasciato, anche li con un solo gesto, come se attaccasse la spina ad un frullatore.

Furono oltre due ore e mezzo di musica che non scorderò mai, perchè quella sera capii che la musica non era una sola, e che la musica non mi avrebbe mai lasciato solo.

Frank Zappa, che nacque a Baltimora il 21 dicembre 1940 e  che se ne andò il 4 dicembre 1993 a Los Angeles.

Prince Faster

Frank Zappa

Ho trovato questa scaletta del concerto che penso e spero, sia quella giusta.

The Mammy Anthem

(with “Volare” snippet by Domenico Modugno)

Happy Birthday

(Mildred J. Hill cover)

Dancin’ Fool

RDNZL / Royal March from Aida

Advance Romance

Joe’s Garage

Why Does It Hurt When I Pee?

Marqueson’s Chicken

Easy Meat

Dead Girls of London

Shall We Take Ourselves Seriously?

What’s New in Baltimore?

Möggio

Broken Hearts Are for Assholes

Sinister Footwear

Stevie’s Spanking

Tell Me You Love Me

The Closer You Are

(The Channels cover) (with “Johnny Darling” snippet at the end)

King Kong

(with “Arrivederci, Roma” … more)

Sofa

No, No Cherry

(The Turbans cover)

The Man From Utopia Meets Mary Lou

Strictly Genteel

The Illinois Enema Bandit

Ti potrebbe interessare:

Quando Frank Zappa suonò con i Pink Floyd 1969.

Frank Zappa, 5 interviste pazze in televisione.

8 COMMENTI

  1. Anch’io ero un pischelletto dalle grandi speranze, e dalle belle illusioni, tant’è che nel 1982 me ne emigrai in Svizzera alla ricerca di verdi pascoli. Mi trovavo in quell’estate mondiale a Ginevra, e non invidiai i miei amici che si trovavano con te, Prince, in quel del Mattatoio, poichè anche nella ridente cittadina elvetica, sgranocchiando un toblerore, lo Zio Frankie aveva deciso di tenere un concerto. Mi ci fiondai di corsa, of course, e anch’io nel pomeriggio di un caliente pomeriggio entrai nella Patinoire de Génève a godermi le suadenti note del baffuto e moscato. Io entravo e lui suonava, mi piazzai un pò lontano, ma in compenso proprio davanti, e l’acustica, udite udite, non era quella del Palasport, ma addirittura si sentivano musica e parole, anzichè la solita marmellata di rumori. Due o tre pezzi, con il Zappone che sonava e dirigeva, siccome un qualsiasi Karajan. Io mi beavo con personali fumogeni, fino al momento in cui, un quarto d’ora dopo, non ti arriva una lattina sul palco? Niente di grave, nessuno fu colpito, forse qualche schizzo di birra, e nulla più. E nulla più… Nulla più musica, nulla più chitarre, solo un Zappa alterato che intima: Lo stupido che ha tirato questa lattina se la venga a riprendere o… fine! E fine fu. Nessuno ebbe il coraggio del proprio gesto, e tutto finì lì.
    La band se la diede a gambe, e dopo un pò di fischi, mestamente ce ne andammo, maledicendo l’universo mondo, e qualcuno se la prese anche con entità non appartenenti a questo mondo.
    Resta ancora da scoprire se il baltimorese stoppò solo le prove, o se più tardi suonò il concerto, onorando il contratto. Io, però, mi misi in macchina, presi una cassetta del nostro, e con trista allegria me la fumai. Baci ai pupi, Antonio

  2. Zappa è al di sopra di tutti. Algi inizi degli anni novanta, quando ero un adolescente, vivendo a trani (BA) nelle ore notturne una radio locale trasmetteva i programmi di quella radio da cui fino a poco tempo fa trasmettevi, non mi ricordo se eri tu o meno che presiedevi in quelle trasmissioni che ascoltavo, comunque o eri tu o era uno dei tuoi colleghi è lì che ascoltai per la prima volta il grande Frank, dopo che avendo iniziato alcuni anni prima ad ascoltare i Pink Floyd nelle loro varie biografie comprariva sempre il nome di frank zappa e mi chiedevo chi fosse. Allora non esisteva internet, non avevo amici che lo conoscessero, in televisione non passava per niente. Grazie a te o ai tuoi colleghi iniziai a scoprire l’universo zappa. Oggi benchè continuo ad essere un floydiano incallito ritengo che frank zappa è al di sopra di tutti e di tutto. Ogni altro aggettivo è superfluo. Grazie prince!

  3. C’ero anch’io al mattatoio nell’82 e lo ricordo esattamente come l’hai raccontato tu!!! E’ stata la mia prima volta ad un suo concerto, poi non ho + potuto farne a meno e l’ho visto nell’84 al teatro tenda dove tenne ben 3 serate di fila ( peccato che me ne sono potuta permettere solo una), e nell’88 al palasport, penultimo concerto in Italia… avrei voluto incontrarlo ancora, grande perdita sx

Comments are closed.