Brian D’Addario Till the Morning la recensione

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Brian D'Addario Till the Morning la recensione

Brian D’Addario Till the Morning la recensione

Conosciuto principalmente come una delle due menti creative dietro l’effervescente duo indie-pop The Lemon Twigs, Brian D’Addario si presenta con il suo debutto solista “Till the Morning“, un lavoro che rivela la parte più sixties e riflessiva del suo talento musicale. C’è da dire che anche con i Lemon Twigs ci ha abituato a songs vicine a questo stile e a un revivalismo che attingeva a piene mani dagli anni ’60 e ’70, “Till the Morning” si configura come un viaggio più personale e sommesso, un tuffo nelle sue emozioni attraverso un filtro sonoro delicato e crepuscolare.

L’album si distingue immediatamente per la sua atmosfera raccolta e per la sensazione di trovarsi di fronte a una sorta di confessione del tutto personale. D’Addario, che suona la maggior parte degli strumenti presenti nel disco, è riuscito a creare un mondo sonoro intimo e dai toni spirituali, dove le melodie, spesso crepuscolari e nostalgiche, sono sorrette da arrangiamenti essenziali ma curati. Chitarre acustiche ed elettriche dalle sonorità calde e leggermente riverberate si intrecciano con linee di basso morbide e una batteria discreta, creando un tappeto sonoro ideale per la voce espressiva e vulnerabile del musicista.

Le influenze che emergono in “Till the Morning” sono diverse, ma si percepisce un’affinità con il songwriting classico di artisti come The Beach Boys, Elliott Smith o Nick Drake e forse anche qualche eco del primo Paul McCartney solista. Le canzoni sono spesso caratterizzate da una vena di dolce tristezza, da un senso di attesa e di riflessione che ben si sposa con il titolo dell’album (“Till the Morning”). I testi a volte criptici, sembrano esplorare temi come l’amore, la perdita, l’incertezza del futuro e la ricerca di un senso in un mondo in continua evoluzione.

Ascolta Brian D’Addario Till the Morning in alta qualità:

Tra i brani più riusciti spiccano sicuramente quelli in cui la melodia si fa più incisiva e l’emozione più palpabile. Canzoni come la title track, con la sua progressione armonica malinconica e la sua atmosfera sognante, o “Walking Through the Night”, con il suo incedere lento e la sua chitarra acustica struggente, catturano immediatamente l’ascoltatore. Altri momenti degni di nota includono le delicate armonie vocali e l’arrangiamento orchestrale in miniatura di alcuni brani, che aggiungono profondità e colore al suono complessivo.

Tuttavia, “Till the Morning” non è un album perfetto. In alcuni momenti, la sua natura così intimista e la sua ritrosia a esplodere in dinamiche più energiche potrebbero risultare un po’ statiche per chi si aspetta la vivacità dei Lemon Twigs. Inoltre, la produzione, pur essendo efficace nel creare l’atmosfera desiderata, a volte potrebbe beneficiare di una maggiore nitidezza e di una più marcata distinzione tra gli strumenti.

Nonostante questi piccoli appunti, “Till the Morning” si configura come un debutto solista convincente e promettente per Brian D’Addario. È un disco che dimostra la sua maturità come cantautore e la sua capacità di creare un universo sonoro personale e autentico, lontano dalle dinamiche più estroverse della sua band principale. È un lavoro ideale per le serate tranquille, per i momenti di relax e per chi apprezza la musica che parla direttamente al cuore, con sincerità e senza artifici.

“Till the Morning” è un album che merita più di un ascolto  Nonostante possa spiazzare i fan più affezionati dei Lemon Twigs, offre uno sguardo affascinante e commovente nel mondo interiore di Brian D’Addario, confermando il suo talento poliedrico e la sua sensibilità artistica. Un debutto che lascia presagire un futuro solista ricco di ulteriori sorprese e soddisfazioni.

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