Di solito su questo sito parliamo quasi sempre di novità, oggi però voglio segnalarvi 10 dischi degli anni 70 che non tutti conoscono e che invece dovrebbero entrare di diritto nella vostra discografia.
Mettetevi comodi e buon ascolto.
Prince Faster.
Contents
- 1 I 10 dischi degli anni 70.
- 1.1 Golem – Orion Awakes 1973.
- 1.2 Pell Mell – Marburg 1972
- 1.3 Three Man Army – A third of a lifetime
- 1.4 Sweet Smoke – Just a Poke
- 1.5 Sperrmull – Omonimo 1973
- 1.6 Soft Heap – Soft Heap 1979
- 1.7 Farm – Farm 1971
- 1.8 Road – Road 1972
- 1.9 Supersister – To The Highest Bidder 1971
- 1.10 Ultimate Spinach – Behold & See 1968
- 1.11 Ti potrebbe interessare anche:
I 10 dischi degli anni 70.
Golem – Orion Awakes 1973.
Sono stati una delle tantissime e oscure formazioni che affollavano la scena KrautRock tedesca nei primissimi anni 70; fecero un solo album e poi sparirono.
Orion Awakes è un classico esempio di genere, un interessantissimo crossover tra psichedelia, space e tentativi di hard rock.
Pell Mell – Marburg 1972
Anche loro tedeschi ma a differenza dei sopracitati Golem, resistettero fino al 1981; Marburg, il primo disco del 1972, è però senza dubbio il lavoro più esplosivo e psichedelico che incisero.
Progressive sinfonico con i contorni che rimandano tra gli altri a, HP Lovecraft, con un violinista davvero interessante.
Three Man Army – A third of a lifetime
Eccellente trio inglese, fecero tre dischi e tutti molto interessanti, qui vi propongo la loro prima uscita ufficiale che risale al 1971.
In “A third of a lifetime” emergono i primi tentativi di connessione tra psichedelia e hard rock con delle forti connotazioni progressive.
Sweet Smoke – Just a Poke
Stati Uniti 1970, NYC; la scena musicale è legata fortemente al periodo frikkettonico americano, lunghe cavalcate alla “Grateful Dead”, anche perché il disco è composto da due suite, una per facciata. Esordio per la band Newyorkese che fece altri due dischi per poi sparire nell’oblio della grande mela.
Sperrmull – Omonimo 1973
Unico album per questo prorompente trio tedesco. La band faceva largo uso di organo hammond.
Il genere è Krautrock senza speranza. Ottimi strumentisti e buoni gli arrangiamenti, fanno di questa chimera musicale una delle più interessanti della scena tedesca.
Soft Heap – Soft Heap 1979
E’ stato un super gruppo formidabile formato da: Hugh Hopper (basso), Elton Dean (sassofono), Alan Gowen (tastiere) e Pip Pyle (batteria).
I nomi di cui stiamo parlando hanno fatto la storia della musica Cantebury. Originariamente, il primo album lo firmarono col nome di Soft Head, ma l’anno dopo modificarono il nome in Soft Heap.
Progressive, jazz, avanguardia sono gli ingredienti di questo incredibile e “raro” album.
Tre dischi più uno nel 2008, sono la produzione di questo eccezionale quartetto inglese.
Farm – Farm 1971
Pochissime le informazioni su questa band americana; l’album risale al 1971, il sound è decisamente virato verso zone hard/blues con connotazioni psichedeliche.
Da segnalare il timidissimo inserimento di una armonica tra un trip e l’altro.
Road – Road 1972
Trio davvero interessante questo capitanato dall’ex bassista di Jimi Hendrix, Noel Redding.
In realtà tutto gira intorno a questa mitica figura dell’epoca, notevole il lavoro che svolge nell’unico album che la band pubblicò; anche qui una meteora ma dalla luce incredibile.
Supersister – To The Highest Bidder 1971
Formidabile quartetto olandese, i Supersister sono stati una delle band più interessanti della scena Canterbury.
To The Highest Bidder è il loro secondo disco, è uno splendido affresco alla Richard Hamilton.
In loro troviamo spunti alla Soft Machine, Fran Zappa e Dio solo sa cos’altro; c’è da dire che il disco merita davvero l’acquisto (per chi ne fosse sprovvisto).
Ultimate Spinach – Behold & See 1968
Si lo so, avevo detto “dischi degli anni 70”, però voglio chiudere con una formazione incredibile, per cui ecco a voi gli americani Ultimate Spinach.
Una esplosione di profumi musicali che pochi sono riusciti a trasmettere con tanta semplicità, originariamente nacquero come “Underground Cinema”.
Preparatevi a farvi trasportare nel fantastico mondo psichedelico attraverso i vibrafoni, gli ottimi assolo di chitarra, e dalla intensa voce della bravissima Barbara Hudson.
N.B. – Cover image take from Discogs
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